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La Campania e la sua storia

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L’olivo in Campania: arte storia e meraviglie

Storicamente il livello di attenzione in Campania per l’olivo e l’olio è documentato da ritrovamenti di reperti di olive, oltre a bottiglie di vetro contenenti olio e numerose lucerne fittili (Pompei, Termopolio di Asellina), e ancora da mirabili affreschi rinvenuti nelle ville di Pompei, in cui le scene riguardanti l’olivicoltura sono numerose. L’olio di oliva ha attraversato la storia dell’uomo, fino ai nostri giorni quando la scoperta dei benefici della dieta mediterranea ne ha definitivamente consacrato il valore: è proprio in questa regione che il nutrizionista americano Ancel Keys eseguì gli studi che hanno reso noti in tutto il mondo, i vantaggi salutistici di una dieta basata sull’olio extravergine di oliva. 

 

 

                                                                                Amorini profumieri. Fregio della Casa di Vettii (I sec. d.C.)

Storie senza tempo a Pompei

Foto di Riccardo Boccardi

SETTEMBRE 2018 Alberto Angela, in occasione di una registrazione di una puntata dedicata all’ultima tragica notte di Pompei ha svelato una scoperta che si preannuncia dall’altissimo valore storico: una bottiglia contente quello che pare essere il residuo di olio di oliva più antico mai ritrovato nella storia dell’uomo. A oggi si è potuto concludere che sia originario di Ercolano e sembrerebbe aver attraversato – il condizionale è ancora d’obbligo – l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., rimanendo intatto nonostante la violenza dell’evento eruttivo più significativo della nostra epoca storica.

 

Bisognerà attendere le valutazioni radiometriche del carbonio 14 per indicare la datazione esatta del ritrovamento di Angela, ma senz’altro il reperto si aggiunge al patrimonio storico e culturale italiano da protagonista di rilievo, ricordandoci inoltre l’incredibile valore dei depositi archeologici del nostro Paese: “Sono una specie di grotta delle meraviglie che, rispetto a quello che possiamo vedere in una vetrina, contengono centinaia e addirittura migliaia [di reperti corrispettivi], questo ci fa capire l’incredibile ricchezza del nostro patrimonio”. 

 

A seguito di questa scoperta Alberto Angela ha ricevuto la nomina di Ambasciatore del Mann per il valore delle attività di scoperta e di divulgazione “da lui effettuate per il Museo e per la cultura italiana”, che si aggiunge alla recente cittadinanza onoraria ricevuta dal Sindaco di Napoli De Magistris.